PREMESSA PER GLI HIPPOPOTOMONSTROSESQUIPEDALIOFOBICI


Amo le liste. So di non essere l’unico: potrei fare una lista di amanti delle liste.

Sono sempre un buon punto di partenza per creare una serie di storie, personaggi coerenti. Sono rassicuranti, le liste: danno l’illusione, a chi le compila, di poter avere il controllo su qualcosa e, a chi le legge, che ci sia un’ordine nelle cose.


Come succede spesso, sono incappato quasi per caso in una lista di fobie; paradossalmente un’elenco del genere è una lista (rassicurante) di paure di perdere il controllo.


È una lista bizzarra e il solo scorrerla è interessante di suo: immaginare che qualcuno soffra anche solo di una di queste lo rende un personaggio ricco per un racconto.

Nella realtà, al di là delle sofferenze che le fobie ci causano, trovo divertente che qualche psico-qualcosa si sia impegnato a trovare un nome e a classificare cose così bizzare: sicuramente è qualcuno con un gran senso dell’umorismo chi ha dato il nome Hippopotomonstrosesquipedaliophobia alla fobia per le parole troppo lunghe.


Non sto a farvi gli esempi di altre fobie che basterebbero già da sole a creare un libro,

Potete consultare una lista qui (in inglese): http://phobialist.com

o, in italiano potete scaricare il pdf su: http://www.ambulatoriodipsicologia.it/wp-content/uploads/2008/12/dizionario%20delle%20fobie.pdf


COME SONO NATI I DISEGNI


Il gioco poi è stato piuttosto semplice: ho pescato tra quelle che mi ispiravano e ho aggiunto un termine che le rendesse ancora più particolari ed esotiche.

Come spesso mi capita, da queste parole mi sono scappati dei disegni, immaginando una situazione legata a ogni fobia inventata e il personaggio ricorrente me lo sono immaginato bambino, alle prese con complicazioni bizzarre.

Il caso ha voluto che avessi appena visto la copertina de “il giro del mondo in 80 giorni” e Phobias mi ricordava Phileas, il personaggio del libro, quindi ho deciso che il ragazzino dovesse chiamarsi cosi: Phobias Fogg. E quando un personaggio mi suona bene, suona bene.


ISTRUZIONI


Di questi disegni ne ho fatti una trentina, per ora, e ho deciso di pubblicarne uno al giorno su questa pagina. Potete condividerli se vi divertono ma non è questo lo scopo primario.

È come quando si fa un gioco da soli che ci diverte ma che potrebbe essere più divertente se giocato in più persone…

È il mio primo esperimento in tal senso e non è fine a sé stesso. Se alla fine i disegni saranno abbastanza e ne varrà la pena, penso di farne un libro. È il mio lavoro, dopotutto.

Quindi chiedo ai più o meno fobici, ai grecisti e latinisti (io non lo sono e ho bisogno della vostra conoscenza classica e delle vostre “corrizioni”! Questi giochi valgono quando si rispettano certe regole per renderli credibili), ipocondriaci, medici, e chiunque si senta ispirato di mandarmi una fobia “interessante”. Quelle che mi ispireranno le disegnerò e, nel caso di un libro finale, non mancheranno di sicuro i credits e un disegno originale come ringraziamento per le idee che utilizzerò (non offendetevi se non userò tutto: non è un lavoro che mi hanno commissionato e -per ora- vorrei divertirmi a farlo e vorrei che vi divertiste voi a pensarci e a vederne i risultati).

Spero di essere stato chiaro: scrivetemi di fobie ispirate e divertenti, se poi conoscete la terminologia classica, scrivete anche il nome (scorrete i link che ho messo sopra per capire come funzionano e come dovrebbero “suonare”).


Un esempio dalla prima vignetta che ho fatto:


Ablutophobia: paura di bagnarsi o lavarsi


è diventata:


Ablutoemophobia: paura dei bagni di sangue (vedi disegno)


Grazie mille!





INTRODUCTION FOR THE Hippopotomonstrosesquipedaliophobics


I love lists. I know I’m not alone: I could write a whole list of people fond of lists.

They are are always a good starting point for stories, characters which need for coherence. Lists are reassuring: they give the illusion, to creators, to have control on something and to whom who read them, that there should be some kind of order in things.


As it often happens to me, I came by chance in a list of phobias; a sort of paradox in which there is a (re-assuring) list of fears of losing controls…


It is a weird list and it is interesting in itself: to imagine someone who might suffer of one of those fears made it a rich character for a tale.

In reality, apart of the pains which phobias give to us, I found funny that some professional in psych-something worked and found weird names to classify them: Someone has to have a good sense of humor to give the name Hippopotomonstrosesquipedaliophobia to the fear of LONG words!


I won’t make other examples which would be enough to make a whole book, just check out these lists: (in english): http://phobialist.com

or, in italian the pdf on: http://www.ambulatoriodipsicologia.it/wp-content/uploads/2008/12/dizionario%20delle%20fobie.pdf


HOW THE SKETCHES WERE BORN


The game was fairly simple: I just pick some of the phobias which those inspired me and I added a term which made them more peculiars.


After that, drawings came out naturally, imagining situations connected to these neo-fears and I imagined the main character as a child, having to cope with weird situations.


By chance, I had a look to “Around the world in 80 days” and PHOBIAS recalled me PHILEAS, the main character of that book, so I decidet that the child was call Phobias Fogg. That’s it. No misteries.


INSTRUCTIONS: I made ca. 30 drawings about it since now and I decided to publish one each day on FB. You can share them if you like, but this is not my primary intent.

It’s like when you play alone on a game and you suddenly notice that it would be funnier to play together.


It’s my first experiment of this kind and it’s not finalize to itself: If, at the end, the sketches will be enough and it will worth, it would probably become a book. It’s my job, after all.


So I’m asking to all the more-or-less phobics, to whom studied greek or latin (I didn’t so I need your knowledge and your “corrictions”! Such kind of games works when you respect some rules to be realistics), Hypocondriacs, doctors, and anyone who feel inspired, to send me an interesting new phobia. I will try to draw the ones which will inspire (or scare) me and, in case of a book, I will certainly put the credits and give an original draw as a reward for your help for the ideas I will use.

Don’t be offended if I won’t use everything: it’s not a commisioned work and, for now, I’d like to enjoy to do it and I’d like you enjoy with thinking and seing the results).


I wish I was clear: write me about inspired and funny phobias and, if you know the classic therminology, give a name to it (follow the links I wrote above to understand how they works and how they should “sound”.



An example from the first sketch I made:


Ablutophobia: fear to wash, to take a bath or to get wet


Ablutoemophobia: fear of blood bath (see the picture)